NERO ITALICO
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IL FASCISMO E' PER SEMPRE
IL FASCISMO E' PER SEMPRE
Il Fascismo Universale ed Eterno.
Il Fascismo è Eterno, c'era, c'è e ci sarà sempre. Perché Fascismo è weltanschauung, visione del mondo, della vita, dell'uomo.
Il Fascismo, in continuità con la tradizione civile e imperiale di Roma, propone un Modello di Cittadinanza che trascende la mera appartenenza geografica per elevarsi a costruzione di una coscienza unitaria universale. Politicamente vuol essere una dottrina realistica; praticamente, aspira a risolvere tutti i problemi che si pongono storicamente.
Il Fascismo si è inverato a Roma, nel medio-evo, nel rinascimento, nell'epoca della mobilitazione delle masse. C'è stato un Fascismo mussoliniano chiuso tra le parentesi della storia.
“C’é in Italia un pò di gente, gente giovane e cominciano ormai a conoscersi e a contarsi, che non si sente nata a far da fedelissimo a nessuno; che saggia, sonda, sposta la visuale, rasenta a volte l’eresia, e preferisce lo sbagliarsi al dondolarsi tra gli agevoli schemi; che parla un linguaggio proprio, e ha proprie e ben riconoscibili idee; che considera il presente unicamente in funzione del futuro; che ha buone gambe e una tremenda voglia di camminare” (Berto Ricci)
Guarda anche il video: FASCISMO: Stato, Libertà, Autorità, Democrazia
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КОМЕНТАРІ

  • @NEROITALICO
    @NEROITALICO 5 років тому

    Bartali nelle tracce della Maturità. Se l’Anpi sapesse che aderì alla Rsi… www.secoloditalia.it/2019/06/bartali-nelle-tracce-della-maturita-il-campione-aderi-alla-rsi-se-lanpi-sapesse/

  • @NEROITALICO
    @NEROITALICO 5 років тому

    Gino Bartali era nella Repubblica Sociale Italiana www.secoloditalia.it/2018/05/ma-lo-sa-lanpi-che-gino-bartali-era-nella-repubblica-sociale-italiana/

  • @russianpeople2160
    @russianpeople2160 7 років тому

    w casapound

  • @RoanCorporation
    @RoanCorporation 7 років тому

    vero se stai vicino ad un comunista trovi sempre delle "discrepanze" mostruose , i peggio sono i comunisti "radical chic" , che sono ricchi di famiglia ma predicano la poverta' ......d'alema con barca a vela e casa di 400metri al centro con affitto minimo...ricordate il loro punto debole e la "coerenza"

  • @DaveOnTheTubeIta
    @DaveOnTheTubeIta 7 років тому

    Io ho dormito in un hotel vicino alla casa del lezzo comunista. Era nella stessa via, aveva una casa niente male la zecca

  • @langelodidio-goaldo1105
    @langelodidio-goaldo1105 7 років тому

    Non avrei mai pensato che queste persone aderirono alla R.S.I,bel video.

  • @glaudiusmaximum4455
    @glaudiusmaximum4455 7 років тому

    Un ordine, una serietà,una pulizia,un popolo contento e patriottico.Oggi tutto ciò non ci nemmeno permesso sognarlo.Eppure l'ideologia che ha fatto grande il nostro bel paese adesso viene vista come il demonio.VERGOGNA!

  • @Charlie-bm1yi
    @Charlie-bm1yi 7 років тому

    casa Pound vs iene; 1-0.

  • @IRONMAN-pm7lz
    @IRONMAN-pm7lz 7 років тому

    GRANDEEEEEEEE DI STEFANO....!!!!!!....SEI IL NOSTRO ORGOGLIO.....!!!!!!.....✋✋✋✋✋

  • @ralfclems7014
    @ralfclems7014 7 років тому

    Vorrei porre una domanda ma cosa è il M5STELLE?

  • @samsev7518
    @samsev7518 7 років тому

    La rivoluzione più grande nella storia politica internazionale

  • @avgvstocesare4922
    @avgvstocesare4922 7 років тому

    Io odio il 25 Aprile,e una festa di merda,i motivi? La morte di un grande uomo L'occupazione della mia patria La fine del grande partito Insomma,una festa di merda.

  • @1berto74
    @1berto74 7 років тому

    infami!

  • @1berto74
    @1berto74 7 років тому

    a noi!!

  • @raul7933
    @raul7933 7 років тому

    QUE VIVA EL DUCCE CARAJO !

  • @lorenzorobertocividini3698
    @lorenzorobertocividini3698 7 років тому

    Avanti Casapound

  • @gianmariaruozi6842
    @gianmariaruozi6842 7 років тому

    Video stupendo. Fa veramente male vedere come l’Italia è stata ridotta.

  • @romandarius6041
    @romandarius6041 7 років тому

    BUONE NOTIZIE !!!! Una bella di 19 anni figlia di un membro della Anziano Unione Europea------------Maria Ladenburger----------che era un attivista rifugiato, era violentata e ucciso da un Rifugiato Afgano (heheheh). L'Unione Europea vuole distruggere Cristiai Bianche, e giustizia/ Karma ha servitor il padre!! BRAVO! BRAVO! BRAVO.

  • @PierpaoloSpaggiari
    @PierpaoloSpaggiari 7 років тому

    Manca Del Rio... ua-cam.com/video/Bxf8gaumpDg/v-deo.html

  • @NEROITALICO
    @NEROITALICO 7 років тому

    ATTACCO ALLE BANCHE: SI MUOVE MOODY’S Poche ore fa Moody’s ha modificato la prospettiva del settore bancario italiano (“outlook”) portandolo da NEUTRO a NEGATIVO. Si tratta della mossa che tipicamente precede un taglio generalizzato dei rating delle banche con conseguente caduta dei prezzi. Le motivazioni ufficiali sono due. La prima è la percentuale di crediti in sofferenza (“impaired loans”), che secondo Moody’s ha un valore di 16,4%, pari al triplo della media europea. Il grafico utilizzato (vedi figura) colloca all’estremo destro MPS, Popolare di Vicenza e Carige. In alto a sinistra si legge però “End-1H16”, che vuol dire “primo semestre 2016”. Si tratta infatti di dati arci-noti, pubblicati lo scorso Giugno dalla EBA (autorità bancaria europea), ma curiosamente saltati all’attenzione di Moody’s solo oggi…. La seconda motivazione riflette gli “EFFETTI NEGATIVI SULLA FIDUCIA CONSEGUENTI IL RIFIUTODA PARTE DEL PAESE DELLE RIFORME COSTITUZIONALI” (!) Siccome un giorno tuttociò potrebbe interessare un Magistrato, questa è l’esatta frase inglese da metradotta: “adverse effect upon confidence following the country’s rejection of constitutional reforms”. Poiaggiungono che “il fallimento nel ristrutturare una banca debole come MPS condurrebbe ad un ulteriore scadimento della fiducia“, che ha il sapore di un assist diretto sui piedi di Gentiloni… Nel mio articolo di Lunedi scorso “PRONTO IL MES PER COMMISSARIARCI: ALZARE GLI SCUDI”parlavo di “attacco speculativo contro il settore bancario italiano attraverso ingenti vendite allo scoperto“ e spiegavo che sarebbe partito dall’azione congiunta di media e agenzie di rating, dicendo “…i mediamain-stream additerebbero l’intervento statale come iniquo … spalleggiati dalle agenzie di rating che presto faranno sentire la propria voce”. La bruttanotizia è che non ho utilizzato alcuna sfera di cristallo… di Alberto Micalizzi #bancheitaliane #banca #Moody's #rating #Italia #governo #MES albertomicalizzi1.wordpress.com/2016/12/14/attacco-alle-banche-si-muove-moodys/

  • @NEROITALICO
    @NEROITALICO 7 років тому

    Le colonie fasciste? Abbandonate al proprio destino, parola di “Repubblica” Roma, 13 dic - Il progetto nasce da un’idea di Fabio Gubellini dal titolo “Un’estate fa“. Lo svolgimento avviene, singolarmente, sulle colonne bolognesi del quotidiano “Repubblica“, che due giorni ha pubblicato gli scatti del fotografo, minuziosamente raccontati sul suo sito. Il suo, infatti, è un viaggio nelle colonie estive costruite dal Fascismo in tutta la penisola e successivamente abbandonate dallo Stato. Accade, così, l’impensabile. “Repubblica” che, pur sforzandosi di affibiarci significati loschi, è costretta ad ammettere: “Le colonie, strutture situate in contesti marini o montani e destinate al soggiorno di bambini ed adolescenti per lo svolgimento di attività ludiche e ricreative, nascono nella prima metà del XIX secolo. Il loro massimo sviluppo avviene però durante il Fascismo“. “Le colonie”, prosegue così il giornale diretto da Mario Calabresi, “diventano il fiore all’occhiello del programma igienista del Regime, ed oltre allo scopo ludico e ricreativo assumono anche quello propagandistico. Per questo motivo durante il Ventennio viene intensificata l’attività delle colonie estive con la costruzione di nuove moderne strutture in stile razionalista, soprattutto lungo la riviera romagnola”. La difficoltà di “Repubblica” è evidente ma, considerato il dettagliatissimo progetto di Gubellini, è infine obbligata a vuotare il sacco: “Oggi, in gran parte, queste strutture risultano abbandonate al proprio destino. Solo la colonia Agip di Cesenatico viene ancora utilizzata per lo scopo per cui era stata progettata. Gli spazi della colonia Principe Umberto di San Benedetto del Tronto sono utilizzati per alcuni corsi di laurea dell’Università di Camerino, mentre la Colonia Le Navi di Cattolica ospita un acquario. Il resto delle strutture è abbandonato al proprio destino, nei migliori dei casi ci sono in piedi progetti di riqualificazione, mentre per altre si aspetta che crollino per liberarsi da scomodi vincoli architettonici e poter riedificare liberamente”. Nel corso del viaggio, da aprile ad agosto dell’anno in corso, spiega il fotografo, “accanto ai nomi delle colonie e ai luoghi di costruzione, sono iniziati a comparire nomi di mirabili architetti ed ingegneri che ci hanno voluto lasciare un segno tangibile delle loro abilità”. Ennesima prova, peraltro, dell’importante ruolo che - come dimostra anche l’interessante libro “Il Fascismo di pietra” (Emilio Gentile, Editori Laterza) - ebbe sotto il regime fascista l’architettura ed il mondo delle arti. Una cura per la bellezza dimenticata che si rispecchia nel degrado delle città oggi. “Un tempo erano meta di vacanza, ora sono spazi sotto utilizzati o abbandonati, ricordo di un passato scomodo senza un futuro certo“, commenta amareggiato Gubellini, prima di rivelare le sue intenzioni: “L’intento di questo percorso fotografico è quello di sensibilizzare più persone possibili alla valorizzazione di questo importante patrimonio architettonico, con la speranza che la maggior parte di queste colonie possa essere riqualificata secondo criteri che rispettino gli originali progetti, affinché in questi luoghi si possano tornare a svolgere quelle attività ludiche e ricreative per i quali erano stati concepiti”. Emmanuel Raffaele, Il Primato Nazionale www.ilprimatonazionale.it/cronaca/le-colonie-fasciste-abbandonate-al-proprio-destino-parola-di-repubblica-54358/ #coloniefasciste #fascismo #repubblica

  • @MyFracchio
    @MyFracchio 7 років тому

    Trattati internazionali=Unione Europea!Con la Costituzione attuale NON possiamo votare per uscire dall'Ue

  • @oldpatriot9294
    @oldpatriot9294 7 років тому

    5:10 quella frase è tutto.

  • @pinofico6636
    @pinofico6636 7 років тому

    siamo diventati la latrina d'europa, gli zimbelli del mondo, che vergogna!!! prima gli italiani! dio, patria, famiglia sempre!

  • @maurogaluppi7084
    @maurogaluppi7084 7 років тому

    Sei un grande Di Stefano.....

  • @NEROITALICO
    @NEROITALICO 7 років тому

    Delocalizzi la produzione? Dazi al 35%: la politica industriale secondo Trump Washington, 6 dic - Non è ancora il presidente in carica e forse parlare già di “Trumpnomics” è affrettato, ma la direzione è chiara: Make America Great Again non sarà, almeno nelle prime intenzioni, un vuoto slogan, ma il fondamento per rilanciare industrialmente del paese. L’occasione sono le recenti polemiche con la Cina, dopo la telefonata di Trump al presidente di Taiwan che ha fatto infuriare gli alti vertici di Pechino: “La Cina ci ha mai chiesto se andava bene svalutare la loro valuta (rendendo difficile per le nostre imprese competere), tassare i nostri prodotti che entrano nel loro Paese (mentre gli Usa non tassano i loro) o costruire un massiccio sistema militare nel mezzo del Mar della Cina del Sud? Non penso proprio!”, ha tuonato in una serie di Tweet. Prima di questo, l’affondo era stato preparato con una dichiarazione che sembra essere un programma di politica economica: “Gli Stati Uniti ridurranno le tasse e i regolamenti sulle imprese, ma chi delocalizza licenziando i propri dipendenti, costruisce stabilimenti all’estero e pensa di rivendere i prodotti negli Usa senza conseguenze, SBAGLIA! Presto ci sarà una dazio doganale del 35% per tutte le aziende che vogliono rivendere i loro prodotti dentro il nostro confine“, ha tuonato Trump, nell’intento di preparare il terreno a misure forse impopolari per le grandi imprese e i loro influenti vertici, ma indubbiamente d’effetto per tutta quella cintura industriale che crea posti di lavoro e che ha in massa votato per lui. Il presidente repubblicano non ha d’altronde fatto mistero per le sue mire protezionistiche, con l’obiettivo di riportare in patria le produzioni spostate all’estero alla ricerca di salari più bassi. Una tentazione, quella di Trump, che si intreccia ora anche con le sfide di politica estera che ha promesso di affrontare. Filippo Burla, Il Primato Nazionale www.ilprimatonazionale.it/economia/delocalizzi-la-produzione-dazi-al-35-la-politica-industriale-secondo-trump-54102/ #Trump #protezionismo #Usa #delocalizzazione #nazionalismo #fascismo

  • @andrearossi6661
    @andrearossi6661 7 років тому

    Si dice che i malati comunisti siamo gente di cultura, tu lo sei altrettanto pur essendo dalla sponda opposta ovvero quella sana....

  • @andrearossi6661
    @andrearossi6661 7 років тому

    Chi sei nero italico svelati ti prego ormai è più unico che raro di questi tempi trovare persone che ragionano come noi...

  • @andrearossi6661
    @andrearossi6661 7 років тому

    Secondo me ci sono delle forti correlazioni fisiche nel senso che un comunista lo dovresti riconoscere già da alcuni aspetti fisici esteriori.

  • @andrearossi6661
    @andrearossi6661 7 років тому

    Berlusconi è sempre stato causa di invidia anche da parte della destra

  • @NEROITALICO
    @NEROITALICO 7 років тому

    L'ABBIAMO FATTO PIANGERE, anche se poco cambierà nel prossimo futuro. Dopo Obama, la Brexit, Hollande e Sarkozy, adesso se ne va a casa anche Renzi. E' sicuramente il fallimento su scala mondiale delle politica progressista, unione-europeista, globalizzata, mondialista, antinazionale e di quella iperliberista. Siamo solo agli inizi... teniamo duro, restiamo uniti e state sicuri che in futuro ne vedremo delle belle! NEROITALICO

  • @NEROITALICO
    @NEROITALICO 7 років тому

    Riforma della Costituzione, Renzi e JP Morgan ua-cam.com/video/STXv3nHrm7A/v-deo.html #iovotoNO #VotaNO #NO #renzi #si

  • @NEROITALICO
    @NEROITALICO 7 років тому

    VOTA NO! RENZI A CASA! FALLI PIANGERE! #iovotono #votaNO #Renziacasa #fallopiangere #referendum #4dicembre

  • @Pensiererrante
    @Pensiererrante 7 років тому

    Voto NO perché non mi bevo il motivo per cui si snellirebbe l’iter delle leggi…. quando ha fatto comodo le hanno prodotte in pochi giorni. Voto NO perché non mi piace un Senato composto da Sindaci, Consiglieri regionali.. che cambiano continuamente ogni volta che si vota in una città o in una regione. Voto No perché i senatori li voglio eleggere io. Voto No perché non si capisce, nel caso di disaccordo tra Camera e Senato,chi decide. Voto NO perchè è un ben misero risparmio… tutta la struttura del senato resta ed è molto costosa.. i veri sostanziosi risparmi dovrebbero derivare dal dimezzamento dei parlamentari e delle loro indennità, da serie leggi anticorruzione e di contrasto all’evasione. Voto No perché bastava ridurre i senatori ed eliminare il Cnel senza riscrivere in modo incomprensibile, persino ai costituzionalisti, 47 articoli della Costituzione. Voto NO perché non capisco l’interesse per la nostra Costituzione da parte di banche d’affari, grandi multinazionali, il ministro del tesoro tedesco Schauble e persino Obama con il suo ambasciatore….. o forse lo capisco fin troppo bene. Voto No perché le riforme costituzionali siano fatte dai due terzi del Parlamento e non dal Governo del momento a colpi di maggioranze risicate che si reggono sui voti dei transfughi di vari partiti. Infine…voto No perché agli Italiani servono poche, chiare e buone leggi ordinarie e non una riforma costituzionale confusa ed antidemocratica.

  • @NEROITALICO
    @NEROITALICO 7 років тому

    Referendum: Renzi ‘testimonial’ nei manifesti di CasaPound, iniziative in tutta Italia per promuovere il ‘no’ Roma, 1 dicembre - “Fai come CasaPound. Vota No”. Il movimento guidato da Gianluca Iannone ha scelto la faccia del premier Matteo Renzi per propagandare il suo ‘no’ al referendum del 4 dicembre: il volto in primo piano del presidente del Consiglio, con una grande scritta “vota no” e in basso l’invito “fallo piangere”, campeggia infatti in primo piano sulle migliaia di manifesti affissi in vista del voto di domenica prossima. Ma la maxi-affissione di questa notte è solo l’ultima delle tante iniziative organizzate da Cpi per invitare gli italiani a votare contro la riforma Boschi. Dalle decine di conferenze tenute in tutta Italia ai banchetti nelle piazze di decine di città, dai blitz ai volantinaggi in strada fino agli striscioni, CasaPound da mesi porta avanti una campagna capillare per promuovere il ‘no’ al referendum, tanto da essere diventata quasi un simbolo del ‘no’, grazie anche alle innumerevoli citazioni da parte del premier e del ministro delle Riforme. “Renzi e la Boschi sono stati i principali sponsor del nostro ‘no’ al referendum - spiega Gianluca Iannone - Visto lo zero spazio mediatico datoci in questa campagna, infatti, senza i loro continui riferimenti a CasaPound la nostra posizione sarebbe rimasta ignota alla stragrande maggioranza degli italiani”. “CasaPound è convintamente per il ‘no’ al referendum - spiega il leader di Cpi - ‘no’ a una riforma varata da un governo nato da manovre di palazzo e da un parlamento che sarebbe già dovuto andare a casa; ‘no’ a una riforma che modifica l’articolo 117 della Costituzione in modo da sancire la fine della sovranità nazionale e rendere definitivamente l’Italia schiava della Ue; ‘no’ a una riforma che invece di cancellare il Senato lo trasforma in un costoso passatempo per sindaci e consiglieri regionali. Chi ama l’Italia vota no - conclude Iannone - E per questo invitiamo gli italiani a fare esattamente come hanno detto Renzi e Boschi e a votare come CasaPound”. info: 3478057510 casapounditalia.org facebook.com/casapounditalia radiobandieranera.org #CasaPound #Renzi #VotaNO #fallopiangere #referendum

  • @NEROITALICO
    @NEROITALICO 7 років тому

    Le ragioni del No al referendum: la non-riforma del Senato Roma, 1 dic - Tra i punti fondamentali della riforma costituzionale troviamo il “cambiamento” strutturale del Senato rispetto alla sua attuale composizione. Si tratta di un intervento che incide su un’istituzione che affonda le proprie radici nell’antica Roma: il suo nome, infatti, deriva dal latino “Senatus”, ovvero assemblea degli anziani, della quale facevano parte le cento persone considerate più sagge, scelte direttamente all’interno delle famiglie patrizie. Secondo la tradizione, fu Romolo a nominare il consiglio, chiamandolo così ad affiancare il sovrano nelle decisioni più importanti. Le riunioni dei senatori avvenivano in luoghi chiusi ma aperti al pubblico. Tale istituzione acquisì un’importanza ancor maggiore durante l’età repubblicana. Nel periodo imperiale, invece, perse gran parte dei suoi poteri, che si accentrarono nelle mani degli imperatori. Tuttavia, non perse il pregio e l’importanza che aveva acquisito nei secoli. Basti pensare che Giulio Cesare e l’imperatore Augusto fecero costruire per i senatori la Curia Julia nel Foro romano, visibile ancora oggi. Venendo al periodo contemporaneo, il primo Senato «moderno» della storia tricolore è quello creato dallo Statuto Albertino emanato da Carlo Alberto di Savoia nel 1848. Il Senato Subalpino era uno dei due pilastri del sistema bicamerale su cui si reggeva la monarchia costituzionale, e i suoi membri venivano nominati direttamente dal sovrano, con carica considerata a vita. Lo Statuto Albertino prevedeva la possibilità che venissero nominati senatori anche coloro che avessero illustrato la Patria «con servizi e meriti eminenti». Ciò consentì la nomina di personaggi della letteratura, della scienza o della cultura del calibro di Alessandro Manzoni, Giuseppe Verdi, Benedetto Croce, Giosuè Carducci e Guglielmo Marconi. La prima sede del Senato del Regno fu Palazzo Madama a Torino. Per ironia della sorte, anche la sede romana dell’attuale Senato della Repubblica porta lo stesso nome. Si tratta però di due «madame» diverse: quella torinese è Maria Cristina di Francia, vedova di Amedeo I di Savoia; quella romana è Margherita d’Austria. Il cambio di sede si ebbe nel giugno del 1871, dieci anni dopo l’Unità d’Italia, quando, a seguito della breccia di Porta Pia, con la presa di Roma da parte dei bersaglieri italiani, la capitale del Regno venne trasferita nella Città eterna. Ricollegandoci alle tematiche del prossimo referendum del 4 dicembre, è curioso notare come già al tempo dello spostamento del Senato a Roma si ponesse il problema relativo ai costi della politica. Le prime avvisaglie di malcontento verso i privilegi della “casta”, infatti, risalgono proprio a quel periodo e giungono così fino ai giorni nostri. Non è un caso, quindi, che uno dei cavalli di battaglia della riforma costituzionale si basi sulla diminuzione dei costi della politica e che, a tal fine, uno degli organi colpiti più duramente sia proprio il Senato. Dunque, benchè la parte più consistente della riforma si concentri in realtà nell’ultimo capoverso della domanda referendaria, ossia quello riguardante la modifica del titolo V della Costituzione in materia di riparto di competenze tra Stato e Regioni, per una scelta ben precisa uno dei temi più battuti è proprio l’abolizione del bicameralismo paritario e la presunta diminuzione dei costi della politica. Ciò, dovrebbe avvenire tramite “l’alleggerimento” del Senato, che vedrà diminuire i propri componenti. A questo punto, è più che lecito domandarsi se una proposta di questo genere sia effettivamente idonea a perseguire una concreta diminuzione dei costi della politica oppure no, andando a costituire, in questo caso, niente meno che un stratagemma per arrivare direttamente alla “pancia” dell’elettorato. Una tale evenienza non farebbe che suscitare una certa ilarità, dato che i promotori dell’attuale riforma sono proprio coloro che per lungo tempo hanno accusato altri partiti e movimenti di utilizzare “pura demagogia populista” nel portare avanti le proprie battaglie. Con ciò, non si sta sostenendo che i costi della politica siano adeguati, anzi, sarebbero sicuramente da rivedere, se non da abbattere. Tuttavia, è questo lo strumento migliore per farlo? Senza dover effettuare chissà quale analisi macroeconomica, per rispondere basta analizzare i “numeri” della riforma che ci apprestiamo a votare. A ben vedere, la riduzione di due terzi dei membri del Senato non comporta un taglio di egual misura dell’insieme dei parlamentari. Attualmente, infatti, il parlamento è composto da 630 deputati e 322 senatori, per totale quindi di 952 membri. Pertanto, la riduzione del Senato a soli 100 senatori, comporterebbe un calo dei membri totali del parlamento a 730, sostanziandosi così in una diminuzione di poco più del 20%. Tuttavia, le spese per i parlamentari, a cui sommare anche quelle relative all’espletamento del loro incarico (rimborsi spese, assistenti, uffici, gruppi parlamentari), sono solo una parte di quelle destinate a mantenere il ceto politico. Occorre tener conto, infatti, anche delle retribuzioni di molti consiglieri regionali, che si avvicinano spesso a quelle dei parlamentari, nonché quelle dei consiglieri provinciali, metropolitani e comunali. Senza contare che, in considerazione delle nuove competenze attribuite al Senato e del fatto che sarà composto da membri provenienti da tutto lo stivale, i costi strutturali e funzionali del medesimo sono destinati proporzionalmente a salire: basti pensare solo ai rimborsi spese per viaggi, vitto e alloggio a Roma. Non è un caso, quindi, che la Ragioneria di Stato abbia stimato che, qualora la riforma passasse, vi sarebbe un risparmio globale, quindi non solo relativo al “taglio” dei senatori, di 50 milioni di euro annui. Una cifra che, per quanto consistente, pesa sul bilancio statale quanto una piuma. Al di là dell’aspetto meramente economico della riduzione dei costi dovuta alla diminuzione dei senatori, dal punto di vista politico occorre interrogarsi sulla scelta dei soggetti che andranno a comporre questo nuovo Senato. Sul punto, il Governo ha deciso di puntare sui consiglieri regionali. A chiunque segua un minimo la vita politica e giudiziaria nazionale risulterà palese come costoro non costituiscano certo la parte migliore del ceto politico, anzi. Qualora passasse la riforma, entreranno in Senato ben 73 consiglieri regionali, coadiuvati da 21 sindaci e 5 senatori eletti dal presidente della Repubblica. A decretare chi andrà a sedere a Palazzo Madama saranno gli stessi consigli regionali, ai quali sarà attribuito il potere di designare un numero di rappresentanti proporzionale rispetto al numero di abitanti della regione. Sulle modalità del coinvolgimento di questi “nuovi” senatori, allo stesso modo, è più che lecito nutrire seri dubbi. Questa figura di senatori “part-time”, come qualcuno li ha definiti, è alquanto peculiare poiché si tratta di soggetti, i consiglieri regionali e i sindaci, che molto spesso, come purtroppo la cronaca ci ha insegnato negli ultimi anni, non riescono nemmeno a gestire il proprio territorio. Figuriamoci, allora, se a tale impegno andasse a sommarsi contestualmente quello di gestire la nazione intera! Tutte queste considerazioni, comunque, diventano assolutamente marginali se si passa a considerare la perdita secca, in termini di rappresentatività che determina la modifica del Senato. La diminuzione del numero di senatori e le modalità della loro nomina, infatti, escludono qualsiasi ruolo dell’elettorato. Probabilmente, si guadagnerà in termini di velocità del procedimento legislativo, ma, a questo punto, sarebbe stato più coerente eliminare del tutto il sistema bicamerale. Oppure ripensare una diversa composizione e delle diverse competenze del Senato, rielaborato come espressione delle forze produttive, sociali e intellettuali della Nazione. Società degli Scudi (CasaPound Italia) www.ilprimatonazionale.it/politica/53775-53775/ #iovotoNO #NO #Renzi #Cnel

  • @blackjack2455
    @blackjack2455 7 років тому

    A che servono arresto e processi per questi delinquenti? Tanto se la cavano sempre.Manganello e olio di ricino e poi taglio immediato di entrambe le mani!!!

  • @roberttamas9200
    @roberttamas9200 7 років тому

    mentre sbraitavano sul conddon edilizio del berlusca. il figlio di FO sanava un intero agriturismo abusivo, case albergo e costruzioni . BRAVO , se lo faceva una famiglia normale.....vigili polizia magistrati sequestri multe e non avrebbero accettato la sanatoria

  • @NEROITALICO
    @NEROITALICO 7 років тому

    Le ragioni del No al referendum: ecco cosa c’è dietro l’abolizione del Cnel Roma, 29 nov - Uno dei punti salienti della riforma costituzionale patrocinata dall’attuale esecutivo consiste nell’abolizione del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, un’istituzione, prevista dall’attuale art. 99 Cost., regolata dalla legge 33 del 5 gennaio 1957, e composta da 64 consiglieri che sono: 10 esperti, qualificati esponenti della cultura economica, sociale e giuridica, 48 rappresentanti delle categorie produttive (22 per il lavoro dipendente, 3 in rappresentanza dei dirigenti e quadri pubblici e privati, 9 per il lavoro autonomo e 17 per le imprese), 6 rappresentanti delle associazioni di promozione sociale e delle organizzazioni di volontariato. Nelle intenzioni dei legislatori costituzionali il Cnel avrebbe dovuto assumere il delicato e importantissimo ruolo di mediare le istanze di tutte le categorie che nel suo seno erano rappresentate al fine di svolgere una funzione consultiva per le Camere e il Governo. Inoltre, e qui si apprezza ancora l’importanza che, almeno nella Carta fondamentale, gli è stata attribuita, è titolare dell’iniziativa legislativa e può contribuire all’elaborazione della legislazione economica e sociale. Di fatto, questo ruolo non è mai stato svolto efficacemente, tanto che l’abolizione del Cnel è divenuto uno dei punti forti della propaganda a favore del Si. Del resto, soprattutto nel recente passato, l’istituzione sembra aver assunto, piuttosto, l’allegorica forma di un “cimitero degli elefanti”, nel quale trovano accomodamento politici di lungo corso ed esponenti di potentati della società civile. Insomma, non si sbaglia affermando che si tratta di una istituzione per lo più sconosciuta, ignorata e (giustamente) tacciata di inutilità. Ebbene, anche questa è una mezza verità: un’istituzione è inutile quando la si rende tale, quando non adopera adeguatamente le risorse di cui dispone, quando non ha risalto mediatico (se non negativo), quando chi la compone la vive come un punto d’arrivo, in cui stare comodamente adagiati senza colpo ferire, né subire. Così, in concreto, con l’approvazione della riforma, l’abolizione del CNEL costituirebbe un taglio ad un ramo divenuto secco, che consentirebbe di dirottare le energie spese per il suo funzionamento verso altri canali istituzionali, più meritevoli ed utili per la vita sociale della nazione. Sul piano astratto, però, qualche dubbio rimane. Infatti, se veramente chi compone il Cnel provenisse dai settori dell’economia reale, dal mondo produttivo e conoscesse davvero la realtà sociale italiana, l’istituzione potrebbe dare un contributo fondamentale, poiché le categorie che sono chiamate a farne parte ritroverebbero la sede naturale entro la quale spiccare le proprie istanze, al netto delle implicazioni partitocratiche. Purtroppo, così non è e non è mai stato, ed allora non si può che rimanere favorevoli alla sua abolizione. Tuttavia, una diversa strada si sarebbe potuta percorrere, soprattutto se si pone la scelta di abolire il Cnel in relazione alla riforma del Senato della Repubblica, che diventa un organo di secondo grado, composto da rappresentanti delle autonomie locali. Tra i tanti difetti che ha questa nuova impostazione, infatti, c’è quello derivante proprio dalla sua nuova composizione, che non potrà che allontanare i senatori dal territorio o da Palazzo Madama, poiché nessuno ha il dono dell’ubiquità, né ha il tempo di poter adempiere in maniera completa e compiuta alle due funzioni. Un’ipotesi, forse, più saggia, allora, sarebbe stata quella di trasformare il Senato in un ramo del parlamento rappresentativo delle categorie attualmente patrocinate dal Cnel, così da consentire un vaglio delle leggi approvate dalla Camera da parte di soggetti rappresentativi di quei gruppi che saranno destinatari principali proprio dell’applicazione delle leggi stesse: i lavoratori, le imprese e le associazioni. Una soluzione di taglio troppo corporativo? Società degli Scudi (CasaPound Italia), Il Primato Nazionale www.ilprimatonazionale.it/politica/le-ragioni-del-no-al-referendum-ecco-cosa-ce-dietro-labolizione-del-cnel-53643/ #iovotoNO #abolizioneCnel #referendumcostituzionale #4dicembre #NO #Renzi

  • @g.g.5314
    @g.g.5314 7 років тому

    Assurdo.

  • @NEROITALICO
    @NEROITALICO 7 років тому

    Trump invita Orban a Washington - Premier Ungheria, prima non potevo ero considerato 'pecora nera' Malgrado il lancio ANSA nessuno dei Grandi Media nazionali ha ripreso la notizia. Ci si aspettava che Trump avrebbe invitato a Washington Renzi, Merkel e Hollande, e ovviamente De Benedetti per avere direttive economiche, la Boldrini per le direttive sull'immigrazione, Berlusconi per le barzellette e Benigni quale esperto di salto della quaglia. E invece il neo presidente USA chi invita? Orban! Dopo il primo ministro giapponese e Farage il primo leader della UE è il sovranista fascista murista Orban, quello che ha cacciato il Fondo Monetario facendogli pure chiudere la sede (il governo ungherese ha estinto in anticipo il prestito di 20 miliardi chiesto dai governi precedenti, il rapporto deficit/PIL è ora sotto al 3%, Orban ha salvato l'Ungheria dal fare la fine della Grecia ormai annientata da Merkel/Troika/FMI grazie all'imbelle governo dei sinistri) Da noi deve essere stata una mazzata micidiale, i media sono pieni di Fidel Castro ma su Orban ci deve essere una velina tassativa, di ferro. Hanno sbagliato cavallo, si staranno mangiando le mani. Luigi Di Stefano #Trump #Orban #CasaBianca

  • @NEROITALICO
    @NEROITALICO 7 років тому

    NON MI PIACE, COMUNQUE "NO" Questa Costituzione non mi piace perché nonostante alcuni passaggi interessanti nel Titolo III contiene altrove il germe della sudditanza alle oligarchie finanziarie, testimoniato, ad esempio, dal silenzio assordante su uno dei principi fondamentali di sovranità che uno Stato dovrebbe concedersi: la sovranità sulla moneta, una sovranità negata sin dal 1948… Ciononostante ho votato "NO" e l'ho fatto per due ragioni. La prima è impedire l'irreversibile subordinazione delle leggi dello Stato italiano alle direttive del braccio politico delle oligarchie finanziarie, cioè dell’attuale Unione Europea. Infatti, l’art. 117 cambierebbe dall’attuale: "La potestà legislativa è esercitata dallo Stato ... nel rispetto ...dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario..." in: “La potestà legislativa è esercitata dallo Stato....nel rispetto...dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione Europea...” La seconda è guadagnare tempo per organizzarsi. Alla Troika mancano ancora due tasselli fondamentali per chiudere il cerchio: l'unione bancaria e l'armonizzazione fiscale. La vittoria del "SI" spianerebbe la strada a queste due ultime catene, dopo di che uscirne sarebbe maledettamente difficile. Tutto il resto che ascoltiamo serve a distrarre ed ingannare gli elettori con la favola della semplificazione della politica (è la stessa tecnica truffaldina che utilizzarono nel decreto IMU-Bankitalia...) Votiamo “NO”, senza eccessivo entusiasmo, restando concentrati sull’obiettivo primario: progettare ed attuare l'evasione dalla “matrice” che ci imprigiona, iniziando a liberarci gradualmente dal debito, sfatando la menzogna dell’austerità e mandando a casa i rappresentanti politici delle forze di occupazione finanziaria. A. Micalizzi #iovotoNO

    • @NEROITALICO
      @NEROITALICO 7 років тому

      nicco bizza PERCHE'? cosa c'è di sbagliato a voler far piangere (sul serio) questo pirla? Il politicamente corretto non fa per noi. Il suo richiamo ai benpensanti, moderati di destra (i peggiori) ha fatto presa anche su di te?

    • @NEROITALICO
      @NEROITALICO 7 років тому

      nicco bizza se sei veramente un militante di CPi dovresti imparare a non mettere in dubbio le scelte di "comunicazione" dei suoi dirigenti, che oltre ad essere preparati, sanno bene quello che fanno. Se poi a quelli come te da fastidio che qualcuno usi linguaggi poco consoni o peggio, poco politicamente corretti, che possono urtare la sensibilità di Renzi in primis e poi di tutti quei pirla mediocri che lo sostengono (e che nella loro vita mediocre non cambieranno mai nulla) allora ti dico subito, cambia strada, tu non fai al caso di CasaPound. Povero Renzie... eh? Guardati sto video e poi dimmi se questi traditori della patria e del popolo italiano non meriterebbero di peggio: ua-cam.com/video/STXv3nHrm7A/v-deo.html

    • @NEROITALICO
      @NEROITALICO 7 років тому

      nicco bizza ma cos'è che ti da fastidio di questo manifesto, si può capire? Secondo me pensi troppo col cervello degli altri e poco col tuo. Guarda che non hanno messo la foto di renzi mentre sta al muro (come dovrebbe finire ogni traditore della Patria), hanno solo detto che deve piangere. La cosa ti disturba? Il problema è tuo. Magari se passi dalla sagrestia della chiesa sotto casa ne puoi trovare di meglio. Volete fare la rivoluzione e vi cagate addosso per un manifesto politicamente scorretto! Ma per favore!!!

  • @NEROITALICO
    @NEROITALICO 7 років тому

    NON MI PIACE, COMUNQUE "NO" Questa Costituzione non mi piace perché nonostante alcuni passaggi interessanti nel Titolo III contiene altrove il germe della sudditanza alle oligarchie finanziarie, testimoniato, ad esempio, dal silenzio assordante su uno dei principi fondamentali di sovranità che uno Stato dovrebbe concedersi: la sovranità sulla moneta, una sovranità negata sin dal 1948… Ciononostante ho votato "NO" e l'ho fatto per due ragioni. La prima è impedire l'irreversibile subordinazione delle leggi dello Stato italiano alle direttive del braccio politico delle oligarchie finanziarie, cioè dell’attuale Unione Europea. Infatti, l’art. 117 cambierebbe dall’attuale: "La potestà legislativa è esercitata dallo Stato ... nel rispetto ...dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario..." in: “La potestà legislativa è esercitata dallo Stato....nel rispetto...dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione Europea...” La seconda è guadagnare tempo per organizzarsi. Alla Troika mancano ancora due tasselli fondamentali per chiudere il cerchio: l'unione bancaria e l'armonizzazione fiscale. La vittoria del "SI" spianerebbe la strada a queste due ultime catene, dopo di che uscirne sarebbe maledettamente difficile. Tutto il resto che ascoltiamo serve a distrarre ed ingannare gli elettori con la favola della semplificazione della politica (è la stessa tecnica truffaldina che utilizzarono nel decreto IMU-Bankitalia...) Votiamo “NO”, senza eccessivo entusiasmo, restando concentrati sull’obiettivo primario: progettare ed attuare l'evasione dalla “matrice” che ci imprigiona, iniziando a liberarci gradualmente dal debito, sfatando la menzogna dell’austerità e mandando a casa i rappresentanti politici delle forze di occupazione finanziaria. A. Micalizzi #iovotono #votaNO #NO

  • @orion3433
    @orion3433 7 років тому

    GRANDISSIMO! il comunismo porta miseria, povertà, paura e totalitarismo! e tutti i comunisti italiani che fanno i saccenti vengano a dirlo a gente che per colpa del comunismo HA SOFFERTO (la famiglia di mia madre, per esempio) a dire che il comunismo è giusto, ma sappiate che il ritorno DA VIVI in patria non è PER NULLA GARANTITO, ANZI... mio nonno è stato trattato in maniera sudicia perché era UN PROPRIETARIO TERRIERO! probabilmente il periodo con più stabilità politica era la monarchia, se solo ci fosse anche oggi in Albania...sarebbe veramente bello

  • @napoletanogigliato429
    @napoletanogigliato429 7 років тому

    È proprio la massoneria progressista ad aver vinto

  • @NEROITALICO
    @NEROITALICO 7 років тому

    Se votassero solo i “millennials”: CasaPound sarebbe al 9% Roma, 25 nov - Si nasce incendiari e si muore pompieri. Lo dice il proverbio e lo dicono anche i risultati di un’indagine condotta dall’istituto di ricerca Swg e dal portale Skuola.net, rivolta ai giovani e in particolare agli studenti delle scuole superiori, con numeri che ribaltano i risultati elettorali dei “grandi”, favorendo i movimenti e partiti di opposizione, anche radicale, piuttosto che le compagini governative. E così se a votare fossero i tanto dileggiati “millennials”, intendendo i nati intorno all’anno 2000, il Pd avrebbe la metà dei consensi, il Movimento 5 Stelle confermerebbe i propri numeri, mentre a sorpresa CasaPound potrebbe contare su un potenziale 9%. Il 5% degli intervistati si dichiara “molto vicino” alle posizioni dei “fascisti del terzo millennio”, mentre il 4% “abbastanza vicino”. Un dato sorprendente, spiegato in parte dalla capacità di sfruttare i social network del movimento guidato da Gianluca Iannone, oltre alla forte presenza nelle scuole della sua compagine studentesca, il Blocco Studentesco. Se anche l’estrema sinistra può contare su un considerevole incremento di consensi tra gli adolescenti, la stessa cosa non si può dire per il centrodestra, visto che Ncd, Forza Italia e Fratelli d’Italia tutti insieme convincono meno del 10% degli intervistati. Meglio la Lega, che si conferma terzo partito con un 10% di fedelissimi e un 8% di simpatizzanti. Tra i leader più apprezzati invece figura Luigi Di Maio con il 35% di tasso di fiducia, mentre i più conosciuti sono Renzi, Grillo e Berlusconi, tutti intorno al 97% di livello di conoscenza. Davide Romano www.ilprimatonazionale.it/politica/se-votassero-solo-i-millennials-casapound-sarebbe-al-9-53533/ #CasaPound #iovotano #elezioni #millennials #BloccoStudentesco #renzi #referendumcostituzionale #giovani #studenti #scuola

  • @NEROITALICO
    @NEROITALICO 7 років тому

    Se votassero solo i “millennials”: CasaPound sarebbe al 9% Roma, 25 nov - Si nasce incendiari e si muore pompieri. Lo dice il proverbio e lo dicono anche i risultati di un’indagine condotta dall’istituto di ricerca Swg e dal portale Skuola.net, rivolta ai giovani e in particolare agli studenti delle scuole superiori, con numeri che ribaltano i risultati elettorali dei “grandi”, favorendo i movimenti e partiti di opposizione, anche radicale, piuttosto che le compagini governative. E così se a votare fossero i tanto dileggiati “millennials”, intendendo i nati intorno all’anno 2000, il Pd avrebbe la metà dei consensi, il Movimento 5 Stelle confermerebbe i propri numeri, mentre a sorpresa CasaPound potrebbe contare su un potenziale 9%. Il 5% degli intervistati si dichiara “molto vicino” alle posizioni dei “fascisti del terzo millennio”, mentre il 4% “abbastanza vicino”. Un dato sorprendente, spiegato in parte dalla capacità di sfruttare i social network del movimento guidato da Gianluca Iannone, oltre alla forte presenza nelle scuole della sua compagine studentesca, il Blocco Studentesco. Se anche l’estrema sinistra può contare su un considerevole incremento di consensi tra gli adolescenti, la stessa cosa non si può dire per il centrodestra, visto che Ncd, Forza Italia e Fratelli d’Italia tutti insieme convincono meno del 10% degli intervistati. Meglio la Lega, che si conferma terzo partito con un 10% di fedelissimi e un 8% di simpatizzanti. Tra i leader più apprezzati invece figura Luigi Di Maio con il 35% di tasso di fiducia, mentre i più conosciuti sono Renzi, Grillo e Berlusconi, tutti intorno al 97% di livello di conoscenza. Davide Romano www.ilprimatonazionale.it/politica/se-votassero-solo-i-millennials-casapound-sarebbe-al-9-53533/ #CasaPound #iovotano #elezioni #millennials #BloccoStudentesco #renzi #referendumcostituzionale #giovani #studenti #scuola

  • @markrap828
    @markrap828 7 років тому

    A Roma si dice: a chi tocca nun se ingrugna

  • @doriano2917
    @doriano2917 7 років тому

    si o no sono tutti uguale mafiose e ladri aspettiamo christo arrivare per trovare soluzione in 2099

  • @bradbeatakaxbeat2994
    @bradbeatakaxbeat2994 7 років тому

    W I GAY!